Viola Ardone - Attraverso l'innocenza
- Janis.J.
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
Nata a Napoli nel 1974, Viola Ardone scrive e insegna latino e italiano in un liceo,
i giovani sono fonte di ispirazione per i suoi romanzi.
"Il treno dei bambini" è il suo più grande successo, ispirato ad una storia vera,
è stato tradotto in più di trenta paesi nel mondo.
La sua scrittura entra nella profondità dei personaggi, restituendone respiro,
verità e contraddizioni.
Attraverso gli occhi dei bambini, la realtà è una nuvola da sporcare che non sa niente
del domani.
Viola Ardone ci accarezza, ricordandoci cosa era la leggerezza.

Nella Sicilia degli anni 60 le tradizioni sono dita strette al collo delle donne,
la famiglia è la preghiera che non chiede coscienza di sé, è regola, senza domande.
Le voci del passato sono strade da attraversare a capo chino.
L'ambizione è una macchia sporca, profumata addosso all'uomo.
La libertà è un soffio che sfiora le spalle e scavalca l'orizzonte,
le possibilità sono vertigine e oblio nascoste in alto, più in alto del cielo.
Oliva è strappata all'innocenza. Il tempo la attraversa, i "No" sono scale che la portano davanti a sé stessa, su quelle nuvole dove la donna esiste nel suo "femminile singolare".
La curiosità la porterà ad indossare con amore le parole, la sua unica mano tesa verso la vita,
quella vita in cui la mamma è la voce di un Dio che forma la mente, privandola degli occhi.
In questo libro troverete: la bellezza delle sensazioni, la forza dei rifiuti,
la speranza nelle rinascite, una bambina che si fa donna e affronta la paura,
la sfida e la vince.
Per tutti quelli che amano senza abbassare gli occhi.
S.
Citazioni tratte dal libro:
" Aveva ragione la maestra Rosaria: le parole sono armi.
Non solo quelle difficili, anche quelle ordinarie,
che ballano in bocca agli ignoranti"
"Una volta, mentre facevamo l'analisi grammaticale, ci aveva detto la frase: La donna
è uguale all'uomo e possiede i medesimi diritti.
A me però non suonava bene questa cosa: femminile singolare.
La donna singolare non esiste. Se è in casa sta con i figli, e se esce va al meracato o ai funerali, e anche lì si trova assieme alle altre. E se non ci sono femmine ci deve stare un maschio che la accompagna.
Forse hai ragione tu, Oliva però la grammatica serve anche a modificare la vita delle persone. Dipende da noi, il femminile singolare, anche da te."
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