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Jean Paul Sartre - il poeta dell'animo

  • Immagine del redattore: Janis.J.
    Janis.J.
  • 1 mar 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Sartre fu uno dei più importanti esponenti della corrente letteraria dell'esistenzialismo.

A causa di uno strabismo congenito fu vittima di bullismo nel periodo scolastico,

fu fatto prigioniero di guerra e venne rinchiuso in un campo di concentramento tedesco.

Da piccolo in famiglia era soprannominato "Poulou", rimasto orfano del padre, morto per febbre gialla, visse l'infanzia con i nonni e la madre, sviluppò un certo narcisismo e si isolò preferendo la lettura alla compagnia, si sospettò che l'autore soffrisse della Sindrome di Asperger.

Impegnato politicamente per tutta la sua vita, sviluppò una dipendenza da droghe, anfetamine, allucinogeni e ansiolitici






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L'uomo un tempo era poesia, la massima forma artistica in cui si esprimeva la bellezza di Dio, Sartre ha il coraggio di affondare le mani sotto quello strato di apparente perfezione affondando le dita nel fango.

L'animo umano è sventrato, una cinica bellezza vista alla luce di un sole pomeridiano, di una domenica come tante, vicini al mare, in cui il respiro dormiente è l'unica testimonianza di vita in una folla tragica che si riposa; Sartre si fa specchio, è l'osservatore che smaschera la percezione delle cose che ci circondano, il mare è una sottile pellicola verde che nasconde l'inganno del nero e del freddo.

La nausea è un ombra attaccata al ventre del protagonista, che con una scossa immerge la testa in un turbinio di domande sull'inquietudine di esistere in quanto vivi.


Da leggere con pazienza, al momento giusto della propria vita.


J.



 
 
 

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